
Fuori dagli "affari" ormai da più di dieci anni, il vecchio scasso all'ombra della sopraelevata è il simbolo del baratro in cui è sprofondata la città negli ultimi tempi; invaso da vecchi scheletri d'auto, cumuli di immondizia e pneumatici semifusi a causa dei frequenti incendi che piagano il recintato cimitero, la zona è divenuta il principale polo d'attrazione della Setta sabbatica napoletana. Il vescovo Torre soleva ammaestrare i suoi figli dall'alto di uno scranno rovinoso, fatto di carcasse d'auto impilate in un groviglio di ruggine e ferro degno delle migliori mostre d'arte contemporanea.